Per Sinead Kane 184,082km ai Campionati Europei IAU di 24 ore
L’atleta Sinead Kane ha partecipato ai Campionati Europei IAU di 24 ore il 17-18 a Verona, classificandosi al 61° posto nella gara femminile su 93 partecipanti, 1^ cat. W40, coprendo 184,082km ovvero 120 giri del circuito di 1.525,48km, gareggiando con il pettorale 203 per l’Irlanda. Sinead è tesserata per Le Chéile AC, è nata il 23 aprile 1982 e risiede a Cork, in Irlanda. È atleta con disabilità visiva T11 e quindi ha corso con una guida a Verona. Si è trattata della sua 20 ultramaratona per un totale di 2.621,735km percorsi in 8 anni di attività ultra (2015-22). Ma quest’anno Sinead aveva fatto ancora meglio il 10 aprile in Gran Bretagna con 209,704km. Gli altri PB sono sulle ultra sono: 50km: 4h37’02” (2022); 100km: 9h41’29” (2022); 6h: 63,943km (2022); 12h: 112,704km (2016).
Sinead è un avvocato con due dottorati di ricerca (2017), è docente, tiene lezioni sul diritto e sulle persone con disabilità.
Kane ha iniziato a correre all’età di 30 anni. Nel marzo 2012, le è stato chiesto di correre una corsa di beneficenza di 10km per Child Vision. Ha accettato, nonostante non avesse alcuna idea di cosa fosse un 10km. Ha corso la sua prima ultra, la Donadea 50km, nel 2015 con la guida John. Nello stesso anno, è stata anche avvicinata da un altro organizzatore di gare, Richard Donovan, che le ha offerto una iscrizione gratuita alla Volcano Marathon nel deserto di Atacama: «È stato un evento così difficile e mi ha davvero messo alla prova mentalmente e fisicamente, ma mi è piaciuto molto».
È detentore del doppio Guinness World Record. Kane è stata la prima donna irlandese a competere nel World Marathon Challenge, che consiste nel correre sette maratone in sette giorni nei diversi continenti.
La sua dichiarazione post-gara:
«Coperto una distanza di 184 km. Non dove vicino al mio PB, ma lo prenderò per ora fino a quello che verrà. Ho avuto un incidente 3 settimane fa e da allora non ho più avuto ragione. Una donna su una EBike ha perso il controllo e la bici è andata dritta nella mia schiena. Non il momento ideale per accadere, ma quella vita. Basta andare avanti con esso. Non avrei potuto fare la gara se non fosse stato per i miei 3 fantastici guide corridori: Miki, Jessie, Chris. Adoro questa prima foto di Miki e io perché riesce sempre a farmi sorridere. Mi sono distinta in gara, perché ero l’unica persona che usava un corridore guida. Essere diversi è una buona cosa. La diversità e l’inclusione sono importanti e mi batterò continuamente per lo stesso in tutti gli ambiti della vita»
FONTE www.sineadkane.ie