Eolo Campo dei Fiori Trail, ovvero ottima giornata per rimettersi in gioco
Un po’ dubbioso mi ero iscritto a questa gara, anche per il fatto di dover scegliere posti raggiungibili in giornata a causa di vari problemi, un po’ improvvisando e non sapendo bene cosa attendermi. In questi primi mesi dell’anno avevo deciso di tornare a disputare qualche gara Trail, pur consapevole dei maggiori rischi che comportano queste prove, slogature, escoriazioni, o peggio rovinose cadute. Dopo il nefasto periodo covid ho deciso quindi di rimettermi alla prova, nonostante le tante primavere alle spalle e un po’ di timore reverenziale che mi incutono le gare con significativi dislivelli D+
Pertanto sveglia alle 3.45, qualche secondo per maledirmi e chiedermi chi me lo ha fatto fare, e via. Alle 6.10 arrivo a Gavirate e parcheggio nei pressi del lido immerso ancora nel buio, il tempo di ritirare l’iscrizione e rifinire l’abbigliamento con il materiale obbligatorio e già è diventato chiaro. Balza subito all’occhio la buona organizzazione dell’evento, nulla è lasciato al caso e tutto va via liscio. Resto sorpreso inoltre dalla notevole partecipazione, alle ore 7 mi aspettavo uno sparuto gruppetto di audaci invece i numeri sono di tutto rispetto quasi si trattasse di una maratona stradale di buon livello.
Si parte subito con una salita, un po’ intruppati sui sentieri ma nemmeno troppo visto che non sono partito proprio nelle retrovie, alternando tratti in discesa e salita. Resto poi sorpreso transitando presso gli artistici archi e monumenti del Sacro Monte gremiti da turisti sfaccendati, una novità per me non essendoci mai stato. Si passa poi tutti incolonnati ad un tratto in crinale abbastanza tosto stando molto attenti a dove mettere i piedi. Poi nuovamente salite (dure) e altrettante discese rese particolarmente scivolose dalle foglie secche integre a causa la grande siccità che stiamo subendo. Superiamo le gradinate della vecchia funicolare e la balconata panoramica del cielo, facciamo poi un tratto quasi da rocciatori e usciti dalla vegetazione un po’ alla volta sbuchiamo presso l’osservatorio astronomico. Altri tratti sui crinali ed eccoci all’ultimo ristoro, infine una lunga discesa a tratti bella tosta serpeggiando fra i pini secchi sradicati dal forte vento. In questo ultimo tratto la stanchezza fa capolino e imposto un ritmo prudente, nonostante ciò rischio di inciampare varie volte, cadere rovinosamente fra le pietre è proprio l’ultima cosa che vorrei succedesse. Il lago si vede ma aimè è sempre un po’ troppo basso, con qualche imprecazione riesco comunque a stare all’erta arrivando nel centro abitato senza un graffio.
Taglio il traguardo in 8h 16’, abbondantemente oltre la metà classifica ma meglio di quanto preventivato, Il tempo di rimettermi in sesto ed eccomi seduto davanti a pasta al ragù e polenta e salamino ottimamente cucinati e gustati nonostante lo stomaco disturbato dalla fatica.
In conclusione ho centrato una bellissima gara capace di regalare molte emozioni e, anche se il pegno da pagare è stata la grande fatica, sarà una giornata che ricorderò sempre con piacere.