Statistiche web Le crisi del corridore - IUTA Italia

IUTA Italia

Associazione Italiana Ultramaratona e Trail

Rubriche

Le crisi del corridore

L’atleta che corre, qualora richieda al proprio organismo prestazioni evidentemente superiori a quelle normali, può incorrere a consumare più del dovuto in numerosi campi e così accusare dei disturbi denominati genericamente “crisi”.

Ecco alcune possibilità:

crisi da disidratazione: causata da perdita eccessiva di acqua da parte dell’organismo, per disturbi dello stato elettrolitici organico o insufficienze assunzione di liquidi rispetto al fabbisogno individuale, come nel caso di esercizio muscolare prolungato in ambiente assai caldo e conseguente marcata sudorazione;

crisi da acido lattico: quando l’accumulo di acido lattico nei muscoli non si riesce a smaltire, causato spesso da partenze a ritmo troppo veloce o a repentini cambi di velocità; la cosiddetta “acidosi lattica” è la condizione in cui il muscolo, in seguito a intense sollecitazioni, lavora in insufficienza di ossigeno, producendo quantità di acido lattico superiori alle capacità di smaltimento;

crisi da ipertermia: dovuta all’aumento non più regolabile della temperatura corporea interna. La temperatura corporea dell’essere umano si aggira attorno a 37° e sale durante il lavoro muscolare, ma non può superare determinati livelli. Tutto è sottoposto al controllo del centro termoregolatore del sistema nervoso centrale, il quale determina particolari adattamenti: aumento della sudorazione e della quantità di sangue che circola nella cute; nel caso di ipertermia la temperatura corporea è eccessivamente elevata fino a raggiungere e superare i 41°C. È il caso del cosiddetto colpo di calore, condizione provocata da eccessiva esposizione al calore. Sarà necessario allora ridurre con urgenza la temperatura interna, eliminando gli indumenti, ventilando e applicando spugnature tiepide. Evitare invece i liquidi e i bagni ghiacciati, in quanto possono provocare vasocostrizione e ridurre l’eliminazione del calore.

crisi da esaurimento: è la condizione di fatica estrema, per la quale il soggetto che ne è affetto non è più in grado di proseguire l’esercizio fisco. Può essere causata al totale consumo del glicogeno muscolare.

crisi da ipoglicemia: provocata dalla diminuzione del tasso di glucosio nel sangue. Essa provoca perdita di coordinazione, debolezza muscolare, sudorazione e confusione mentale;

crisi da iponatriemia: quando si ha una concentrazione abnormemente bassa di ioni sodio nel plasma sanguigno, la quale può essere dovuta dall’assunzione eccessiva di liquidi, soprattutto dopo una notevole sudorazione;

crisi da ipokaliemia: in caso di marcato abbassamento dei livelli di potassio nel sangue e nei fluidi extracellulari. Può verificarsi dopo disidratazione o uso prolungato di diuretici.

Queste crisi possono essere evitate sia grazie a una condotta di allenamento e gara conscia delle proprie possibilità psicofisiche, sia con un’alimentazione e idratazione adeguata.

BIBLIOGRAFIA

AA.VV., Il glossario dell’allenatore. Il significato dei termini medici, tecnici e scientifici di maggiore uso, ASSITAL, Roma 1997.

KENT M., Dizionario Oxford di medicina e scienza dello sport, il Pensiero scientifico Editore, Roma 19961.

SPECIANI L., L’ultramaratona. Allenamento, alimentazione, aspetti mentali, Edizione Correre, Milano 20142.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *