Statistiche web Webinar 25.10.2024 - IUTA Italia

IUTA Italia

Associazione Italiana Ultramaratona e Trail

Webinar - Convegni - Seminari - Corsi

Webinar 25.10.2024

Venerdì 25 ottobre 2024 si è svolto il webinar dal titolo “Marinella Satta racconta la sua storia sportiva”, organizzato dalla Area Convegni e Seminari della IUTA.

Marinella è nata in Domusnovas (Cagliari) il 15 settembre 1957 e oggi vive a Torino con il marito. Potremmo definirla una figura poliedrica in quanto è: donna, moglie, madre, lavoratrice, atleta, Giudice di Gara, dirigente sportivo, scrittrice. A oggi ha ultimato 112 ultramaratonE nella sua lunga carriera sportiva (1997-2024) con ben 13 gare multidays di 6 giorni e 1 di 10 giorni. Marinella è stata 8 volte atleta nazionale azzurra. I suoi PB sono: 50km di 4h10’12” (1998); 100km di 9h54’21” (1999), 6 giorni di 537,009km (2012); 10 giorni di 758,482km (2020). È tesserata per l’ASD Borgaretto 75, cat. SF65. Come atleta master ha partecipato a gare di velocità, mezzofondo, fondo, marcia, giavellotto, vincendo alcuni titoli nazionali e regionali. È autrice del libro Osare, credere, vincere, Europa Edizioni, 2023, nel quale si racconta la storia di una donna per cui lo sport è una ragione di vita.

Ecco le risposte ad alcune domande che le sono state rivolte nel corso del webinar.

Raccontaci la tua storia sportiva. Pratico sport dal 1969. 15 anni di basket agonistico, in Serie C interregionale e poi in Serie D. Atleta sin da bambina con i Giochi della Gioventù, le campestri e i 1.000m. Al primo cross mi classificai 1^ con il tempo di 3’22”, pur senza allenamento. Da giovanissima, la mia era un’attività pratica in natura, una “vita da cortile”, allenamenti per il basket più di velocità che di resistenza. Verso i 20 anni, un amico mi invita a partecipare a una gara sportiva di 10km; accettai, perché tendevo a ingrassare. L”atletica leggera allora era diversa. Per me la corsa era soprattutto l’allenamento per il basket. Mi allenavo per circa 40’ senza ritmi particolari. La prima maratona risale al 12 ottobre 1980. Eravamo appena 12 donne e vinse l’ultraquarantenne Maria Pia D’Orlando. Io impiegai 3h25’: era quasi un successo!

Perché poi sei passata alle ultramaratone? Per puro caso. Giuliano Frigerio, mio collega di lavoro, dopo aver corso la 100km era entusiasta. Poi hanno voluto ripristinare la 100 km delle Alpi e allora ho voluto partecipare anch’io. Nel 2011, poi ho corso la No stop con pochi partecipanti. Siamo partiti da Torino per giungere a Roma in occasione dell’anniversario dei 150 anni dall’unità dell’Italia. Ero con Paola Pari, Aiudi, Antonio Tallarita, Enzo Caporaso, Aldo Maranzina e altri. È stata una bella esperienza. La cosa che mi è particolarmente piaciuta è che di notte si vedevano le lucciole, si viveva in un altro ambiente. Poi corso la gara di 6 giorni al Pantano, partecipando grazie alle ferie. Quando realizzai il mio record, sono riuscita a macinare una media di 110km al giorno: è stata una felice esperienza.

La tua motivazione principale per la corsa? Allenamento per il basket e per contrastare l’aumento di peso, per stare in forma, quando giocavo a basket, perché allora avevo più tempo libero. Nel 1984, però rimasi in cinta e sospesi l’allenamento.

La motivazione per diventare Giudice di Gara? A 50 anni, perché mi piaceva l’ambiente sportivo. In tal modo, qualora non corressi più, potevo continuare a frequentare il mondo sportivo con una veste diversa.

La motivazione a scrivere il libro autobiografico? Mi ha contattato la casa editrice Europa Edizioni, perché da qualche fonte avevano conosciuto la mia storia sportiva: mi hanno proposto di scrivere il libro.

La motivazione a dirigente IUTA? Il Direttivo IUTA, con Gregorio Zucchinali e Stefano Scevaroli, mi hanno proposto di entrare nel CD e allora mi sono resa disponibile.

Qual è il ricordo atletico che hai più a cuore? Sicuramente la partecipazione al 1° Campionato Italiano di Maratona nel 1980 a Rieti e aver completato la maratona: ero felicissima, con un crono anche discreto per quei tempi. Ero transitata in 1h35’ alla mezza, ma nella seconda parte rallentai un po’. Ho ancora conservati gli appunti per l’allenamento, che mi diede Oscar Barletta, allora DT della maratona.

Born to run (Nati per correre) così nel titolo di un best seller. È vero? Sì, perché l’essere umano è fatto per il movimento. Io quando sono ferma e non corro, allora non mi sento bene.

La persona che hai più a cuore nell’ambiente sportivo? Nessuno in particolare.

Quale appellativo ti daresti? “Tuttofare”.

Qual è la tua qualità principale che metti a frutto nello sport”? L’improvvisazione. Mi è capitato che mi allenavo seriamente e quando avevo un obiettivo agonistico specifico, in gara poi faticavo.

Donna e corsa si conciliano? Sì, perché, pur lavorando al Comune di Torino, essendo al contempo lavoratrice, madre e atleta, cercavo di ritagliare il tempo per entrare in ufficio alle ore 7:30, dopo che mi ero alzata alle 6 per allenarmi, in modo tale che poi alle 16 potevo andare a riprendere i miei bambini a scuola. Allora correvo al mattino o anche durante la pausa pranzo tra le 12 e le 13. Se c’è passione, si riesce a fare tutto e la stanchezza si attenua!

I tuoi obiettivi sportivi? Giorno per giorno, quello che mi ispira, mi porta ad agire. A 67 anni, tutto ciò che viene è un guadagno. L’essenziale è stare bene mentalmente e fisicamente.

Ai qualcosa da aggiungere? Domani parteciperò a una gara FIDAL Nazionale in cui Salvatore Cutaia, atleta paralimpico con protesi alla gamba, tenterà il record di correre 126km in 24 ore. Ad accompagnarlo, oltre a Marinella, Vito Piero Ancora, Albarosa Fiore, Luigi Ambrosino, Ettore Pavirani, Adriana Zappalà  e altri. Si parte alle ore 16 di sabato 26 ottobre; percorreremo la pista a Borgaretto, frazione di Beinasco (TO). Se una persona è motivata, si appassiona allo sport, riesce a raggiungere certi obiettivi. Inoltre suggerirei un consiglio a chi pratica attività sportiva: non arrendersi mai, ma continuare a provarci sempre, a prescindere dal risultato. Nella gare su lunga distanza ciò che è importante è la testa.

Mi reputo una persona fortunata, perché ho raggiunto tanti traguardi, realizzato obiettivi e ancora continuo a correre: sono felicissima di questo!

STEFANO SEVERONI

I festeggiamenti dopo il record di Salvatore Cutaia a Beinasco (27.10.2024)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *