La corretta postura
Negli ultimi tempi il vocabolo postura è entrato nel nostro linguaggio quotidiano, in seguito all’aumento di problematiche posturali di cui numerosissimi individui soffrono. Ecco una sua definizione:
«La postura è la parte visibile di una serie di adattamenti invisibili e interni all’organismo che si riassumono come la posizione istantanea del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti anatomici su cui influiscono fattori genetici, psicoemotivi, patologici, traumatici, neurofisiologici, biomeccanici, esperienziali, e ambientali, modificando così il corretto funzionamenti dei recettori posturali con conseguente cambiamento degli equilibri dei sistemi fasciale, muscolare e scheletrico. Il fine ultimo della postura è il mantenimento dell’equilibrio in condizioni statiche e soprattutto dinamiche, con relativa influenza sull’ergonomia del movimento del corpo verso l’obiettivo prefisso» (ATS, Advanced Training System).
Il controllo posturale è un aspetto che incide sulla tecnica di corsa ed è determinante nella prevenzione degli infortuni. Nonostante il sistema di controllo posturale intervenga in qualunque movimento, coinvolgendo gran parte del sistema nervoso e delle strutture corporee, sovente i corridori lo trascurano, in quanto gran parte del suo intervento si svolge in maniera automatica. Ma allenare la postura è fondamentale per ogni corridore:
Per chi corre è opportuno avere una corsa economica e poco traumatizzante. La corsa di resistenza in genere si contrassegna per la tendenza alla frequenza piuttosto che all’ampiezza del passo, più peculiare di velocisti e saltatori.
Ecco alcuni consigli:
‒ sarebbe opportuno che l’atleta fosse periodicamente seguito da un tecnico esperto;
‒ cercare di avere una corsa assai rilassata, decontratta, sciolta;
‒ non alzare eccessivamente le ginocchia durante la fase di volo; il ginocchio si muove sempre comunque verso l’avanti-alto, il tallone invece verso il gluteo;
‒ non atterrare con la parte anteriore del piede, ma appoggiare preferibilmente di tutta pianta, con la classica rullata;
‒ tenere le spalle sciolte e basse; muovere i gomiti avanti e indietro, tenendoli sempre vicini al tronco; mantenere un angolo di circa 90° fra il braccio e l’avambraccio; mentre le braccia saranno aperte di circa 15°, mai attaccate ai fianchi;
‒ non tenere le mani né troppo strette cioè a chiuse a pugno, né completamente aperte, bensì semichiuse, come se aveste due sassolini in ciascun palmo, unendo pollice e indice;
‒ mantenere il busto pressoché in posizione verticale: le spalle non dovranno essere né troppo avanzate rispetto al bacino, né arretrate;
‒ il corpo si muove in direzione orizzontale; per cui è bene non eseguire sobbalzi verticali del tronco a ogni passo di corsa;
‒ immaginare un filo che dal capo si eleva verso il cielo: l’obiettivo sarà sempre quello di allungarsi verso l’alto, mai d’incurvarsi.
STEFANO SEVERONI