Statistiche web Sabrina Chiappa esulta alla 5^ UMF Venice - IUTA Italia

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Sabrina Chiappa esulta alla 5^ UMF Venice

Sabato 12 e domenica 13 aprile 2025 al Parco San Giuliano di Mestre (VE) si è svolta l’Ultramarathon Festival Venice, che ha ospitato i Campionati italiani FIDAL 205 di 24 ore su strada. Su un circuito asfaltato e pianeggiante lungo 1.382 m, la gara femminile di 24 ore è stata vinta da Sabrina Chiappa (Running Station Team Lerici), che è riuscita a percorrere 224,544 km. Al 2° posto la campionessa uscente Elsie Cargniel Bergamasco (Maratonina Udinese) con 205,535 km e 3^ Lisa Borzani (ASD Bergamo Stars Atletica) con 181,099 km, in una corsa caratterizzata da clima variabile: in partenza il sole e conclusione con la pioggia.

Con questo risultato la Chiappa ha raggiunto il valore minimo per la convocazione nella Nazionale Italiana della 24 ore. Per Sabrina, 42 anni, residente da alcuni anni in Liguria per esigenze lavorative, si tratta della 32^ ultramaratona in 7 anni di attività (2018-25). Lo scorso 22 febbraio alla 4^ Ultramaratona del Conero aveva realizzato il suo PB sulla distanza di 100 km con il crono di 9h25’16” e classificandosi 5^ donna e 1^ cat. SM40.

Sabrina ci racconta la sua felice esperienza veneta.

Com’è andata la gara? La gara è andata molto bene, meglio di quanto sperassi. Trattandosi di una prima esperienza su una 24 ore avevo diversi dubbi, sono contentissima !

Soddisfatta del tuo tempo e piazzamento in classifica? Mi sono classificata prima assoluta con 224,544 km e aggiudicandomi il titolo di campionessa italiana di 24 ore per il 2025: è stata dura ma devo dire che è stata una bella soddisfazione, ne è valsa la pena ! 

Difficile il percorso? Il percorso in sé non era difficile, era un circuito lungo 1.382 m completamente pianeggiante e asfaltato ritagliato all’interno del parco San Giuliano a Mestre. La difficolta principale è stata la ripetitività, il doverlo percorrere continuamente per 24 ore ma gli organizzatori hanno fatto tutto il possibile per sostenerci con un organizzazione impeccabile e un clima di festa unico. Hanno fatto anche i fuochi d’artificio!

Le condizioni meteorologiche sono state favorevoli o meno? Siamo partiti con il caldo e il sole che personalmente mi hanno fatto molto piacere, ma poi verso sera è arrivata una grande umidità, non so quale fosse la temperatura ma la percezione era di grande freddo . Verso la fine è arrivata la pioggia ma oramai pensavo solo che mancava poco a finire!

Cosa hai assunto in gara? Ho utilizzato la stessa integrazione provata in allenamento, non ho preso praticamente nulla dal ristoro della gara eccetto l’acqua. Ho assunto prevalentemente gel, barrette e integratori in polvere e qualche paninetto e cracker ogni tanto.

Come è stata impostata la preparazione alla gara? Ho iniziato la preparazione per la gara a dicembre, seguita dal mio allenatore Fulvio Massini. Ho corso sempre sei giorni alla settimana come faccio solitamente, ma aumentando un po’ i volumi e facendo spesso nei weekend dei lunghi spezzati. Ho partecipato ad alcune gare di preparazione nei mesi precedenti per fare comunque anche dei lunghi in un’unica soluzione, oltre per correre un po’ in compagnia, che ogni tanto è piacevole, allenandomi sempre da sola. Oltre a correre ho fatto anche delle sessioni di potenziamento, un po’ con il mio allenatore e un po’ da sola per cercare di prevenire eventuali infortuni e mi sono fatta seguire dal prof. Fabrizio Angelini per la parte di alimentazione e integrazione, che è importante in queste gare. 

Nel prossimo anno parteciperai alla medesima manifestazione?  Non ho fatto programmi così a lungo termine per ora, ma non lo escludo, perché anche se onestamente non me lo aspettavo, è stata una bella esperienza.

Cosa dovrà essere migliorato nell’organizzazione? Quali le maggiori criticità? Non ho tanta esperienza di gare in circuito, era la quarta a cui partecipavo, ma direi che era tutto perfetto dal punto di vista organizzativo, grazie anche al fatto che l’organizzatore è un ultramaratoneta e quindi conosce bene le esigenze di chi partecipa a questo tipo di gare, avendole corse anche lui. 

Il rapporto qualità/prezzo lo ritieni positivo? Direi di si, forse mi sarei aspettata qualcosa in più come premio ma non ne do assolutamente colpa alla società organizzatrice, organizzo anche io gare anche se di entità minore e so bene cosa significhi e quali siano i costi. Qui hanno investito davvero tanto, avranno già fatto i salti mortali così, niente da dire, tanto di cappello.

Quale episodio in particolare ricordi? Non ricordo un singolo episodio in particolare, ma tanti piccoli momenti: la telefonata al mio allenatore la sera prima,  il ritiro del pettorale il giorno prima e la preparazione degli integratori al tavolo dei rifornimenti personali la  mattina con Lisa Borzani, come sono stata felice quando mi ha detto che sarebbe venuta anche lei a correre questa gara!  La partenza, la sensazione di caldo sulla pelle e di calore del sole delle ore diurne, i volontari gentilissimi che ci passavano l’acqua al secondo ristoro, i chilometri percorsi con Luca Guerini, che ho conosciuto lì, un grande ultratrailer anche lui alla prima esperienza sulla 24 ore, e quelli condivisi con Elisie Cargniel Bergamasco, che già conoscevo e che è nonostante faccia ultra da poco tempo ha tanta esperienza su questo tipo di gara, i fuochi d’artificio la notte e i fuochi accesi per chi voleva scaldarsi, l’incitamento di Monica Casiraghi e Paolo (Bravi durante tutta la gara e l’abbraccio di Monica alla fine che mi ha fatto commuovere, il viaggio di ritorno che sembrava non finire mai.

Altro da aggiungere? Non saprei come descrivere in poche parole cosa vuol dire correre una 24 oreNei mesi precedenti avevo cercato di documentarmi ascoltando racconti e interviste di chi lo aveva già fatto ma sebbene penso sia stato utilissimo perché mi ha dato tanti spunti di riflessione, penso anche non nessun racconto possa trasmettere la sensazione che da correrla. Continuo a non amare le gare in circuito, ma sono contenta di avere fatto questa esperienza davvero particolare. A pensarci  sembra impossibile poter correre per un giorno intero in un circuito di 1382 m, invece poi scatta qualcosa, corri e basta senza far caso a dove ti trovi , pensando solo a ciò che stai facendo in quel momento… correre concentrandoti sul non pensare a niente! Poi arrivano la fatica e i momenti di crisi, ma in quella “bolla” in cui ti trovi sembra tutto passeggero, basta avere pazienza e stringere i denti. E alla fine sei lì per quello, per metterti alla prova e vedere se ci riesci. La fine non mi ha lasciato l’entusiasmo del taglio del traguardo di una gara in linea con un percorso avvincente, ma la soddisfazione personale di avercela fatta a prescindere dal contesto, ma perché mi ero gestita bene e soprattutto avevo saputo resistere. E’ stata una bella soddisfazione!

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