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Il massaggio sportivo

La parola massaggio avrebbe origine dall’arabo mass = toccare o masah o masch = frizionare, premere o dal greco massio = stimolare con le mani, stringere o dal latino massa = attaccato alle dita[1]. Il massaggio ha origini molto remote. Le motivazioni della sua applicazione sono istintive (carezzare e proteggere con la mano la parte dolente) nell’uomo, ma anche in altri animali nei riguardi dei loro cuccioli, in particolare. Tale disciplina, sin dalle sue antiche origini, fu quasi sempre inseparabile dalla pratica dell’esercizio fisico e sovente accompagnata dalla balneoterapia. Con il passare del tempo il massaggio è divenuto parte dell’arte sanitaria. Nel 1906, il francese R. Costa stabilì le basi fisiologiche e metodologiche del massaggio sportivo, e nelle delegazioni di vari Paesi ai Giochi Olimpici, iniziarono a essere presenti massaggiatori sportivi. La divulgazione, l’applicazione delle tecniche massoterapiche in ambito igienico riabilitativo, estetico e sportivo, hanno proceduto senza pause e l’odierna diffusione rappresenta, altresì, la rivalorizzazione del massaggio quale considerevole complemento della medicina moderna di tutti i trattamenti naturali e fisici tramandatisi da una remota tradizione, e a cui la ricerca scientifica moderna ha gettato le basi interpretative fisiopatologiche esatte e indicazioni cliniche razionali.   

Il massaggio è un insieme di manovre eseguite mediante l’azione delle mani sull’organismo vivente o su parti di esso, allo scopo di generare delle modificazioni, generali o locali, in fase preventiva o terapeutica intese a raggiungere:

a) uno stato generale di benessere (eventualmente associato ad attività fisica, sauna, ecc.);

b) un più favorevole decorso di lesioni traumatiche o di forme patologiche;

c) un miglioramento prestativo e un più veloce recupero funzionale, in ambito sportivo;

d) un miglioramento estetico.

Perciò sono molteplici i campi di applicazione della massoterapia in relazione al fine preposto e si suddividono in: a) igienico; b) terapeutico; c) sportivo; d) estetico.

Indicazioni e controindicazioni del massaggio

 Il massaggio è indicato nei soggetti sani.

 La massoterapia è particolarmente indicata nella cura dei postumi di: distorsioni, fratture, lussazioni, strappi, contusioni, ecc.

 Il massaggio sportivo è un valido ausilio per preparare l’atleta a una competizione sportiva e per il recupero della migliore condizione fisica.

Il massaggio è indicato in caso di microtraumi connettivali, cioè microlesioni subite dal tessuto muscolare e provocate da sovrallenamento. Nella zona lesionata vengono a formarsi delle cicatrici tra le fibre, piccoli ispessimenti che riducono l’elasticità muscolare, limitando i movimenti. Il massaggio esercita un’azione antinfiammatoria e analgesica, eliminando i processi degenerativi, e distendendo le fibre per ridare elasticità al muscolo stesso.  

   Il massaggio sportivo: a chi è consigliato e in quale quantità

 ‒ PRINCIPIANTI Per chi corre da poco tempo e lamenta dolori alle gambe causati dalla disabitudine allo sforzo, si consiglia di eseguire il massaggio con frequenza settimanale, per produrre ai muscoli quell’elasticità che la sola corsa non può far acquistare, in modo da contribuire a recuperare meglio la fatica.

AMATORI Per coloro che si dedicano alla corsa 4 o 5 volte alla settimana, si consiglia di eseguire un massaggio defaticante ogni 10-12 giorni o anche meno, dopo lavori stressanti o competizioni. 

AMATORI EVOLUTI Coloro che praticano la corsa quasi quotidianamente e sostengono un carico di lavoro notevole, è opportuno che si sottopongano a un massaggio completo a settimana, possibilmente associato a tecniche di estensibilità articolare passiva, o anche a due volte, durante cicli di sedute particolarmente intense e faticose.

  ‒ ATLETI DI ALTO LIVELLO A coloro che praticano quasi quotidianamente due sedute di allenamento, si consigliano 1 o 2 massaggi completi a settimana e 1 seduta di mobilità passiva. Per situazioni contingenti, si possono eseguire anche 3 sedute settimanali, ma mai di più: l’organismo possiede già capacità di recuperare da solo.

 Quando eseguire il massaggio sportivo

  Il massaggio sportivo è composto di 2 tipi di massaggio: pre-gara; e post-gara o post-allenamento.

 Il massaggio pre-gara

 Il massaggio eseguito prima della gara non può supplire alla fase di attivazione vera e propria (corsa + stretching e/o mobilità articolare + allunghi). Se non eseguito correttamente da personale specializzato, esso può danneggiare l’atleta e precludergli un buon risultato. Il personale che esegue tale massaggio deve conoscere a fondo le caratteristiche dell’atleta, il quale dovrebbe avere una certa abitudine al massaggio pre-gara. Prima di un evento agonistico, il massaggio servirà come espediente all’ansioso e non dovrà essere compiuto con manovre profonde, bensì con manualità eccitanti, e non superare la durata di 15/20’. L’atleta ansioso ha bisogno del contatto, del dialogo, per eliminare le tensioni superflue, che possono determinare impedimenti a livello muscolare.

In caso di condizioni climatiche avverse (pioggia, vento, freddo, ecc.), si consiglia di adoperare oli revulsivi endemici, che devono essere cosparsi sulla cute senza sfregare la parte. Tali oli saranno d’ausilio a proteggere il muscolo alle intemperie, ma non devono essere applicati in caso di patologie infiammatorie in corso.

Il massaggio dopo la gara o allenamenti duri

Il massaggio consente di far riassorbire le scorie prodotte durante l’intenso sforzo fisico che ristagnano nelle fibre muscolari e non vanno rimosse immediatamente dopo lo sforzo stesso. Si consiglia di eseguire il massaggio almeno dopo 4/5 ore dal termine della seduta allenante o meglio il giorno successivo: intervenire immediatamente dopo l’esercizio fisico, provocherebbe un ulteriore rialzo della temperatura del muscolo e parallelamente ulteriore infiammazione. Nel massaggio defaticante si dovrebbero eseguite tutte quelle manovre che possono scongiurare spasmi muscolari e che tendono a rilassare in profondità. Con la manovra dello sfioramento sono impiegate tecniche che producono un’ischemia (chiusura) a livello venoso per “svuotare” i vasi dalle tossine; la pressione sul muscolo provoca, per riflesso, un afflusso sanguigno che placa i dolori dello sforzo fisico. Quando il massaggio risulta doloroso, poiché agisce su un muscolo assai carico, è bene ricorrere alle pressioni inserzionali che agiscono a livello dell’apparato del Golgi.

Cosa fare quando non si dispone di un massaggiatore

 1) Si può supplire con lo stretching e gli esercizi di mobilità articolare.

2) Si può effettuare l’idromassaggio.

3) Si può fare una doccia calda riempiendola con acqua calda, ma non troppo e tale da coprire le gambe o l’intero corpo. Aggiungere uno o due pugni di bicarbonato o un misto di erbe (rosmarino, menta e salvia, in parti uguali) chiuso in un fazzoletto, oppure mezzo chilogrammo di argilla. Rimanere in acqua per non più di 20’, quindi asciugarsi ed eventualmente eseguire esercizi di stretching.

 4) Mettersi con le gambe sollevate, in modo da far defluire il sangue dagli arti verso il cuore, o addirittura rialzare il letto in cui si dorme nella parte ove si mettono i piedi, di 10/15 cm.

5) Si può ricorrere agli “inversion boots”, gli stivali che consentono di appendersi con la testa in giù o gli apparecchi di trazione antigravitazionale dopo che la schiena, in seguito a lavori particolarmente duri, ha ricevuto molti contraccolpi o lavoro di inarcamento (si ricorda che la corsa è pur sempre una serie di balzi).

BIBLIOGRAFIA

 AA.VV., Dizionario etimologico, Rusconi Libri, Santarcangelo di Romagna (RN) 2003, 616.

 ‒, Nuova guida alle terapie, Gribaudo – Parragon, Milano 2004, 145; 200; 201, 206-207.

DUBROVSKIJ V.I., Massaggio, mantenimento e ricostituzione delle capacità di prestazione nello sport, Ed. ital. A. CALLIGARIS (ed), Società Stampa Sportiva, Roma 1989.

FERRIERI G. – LODISPOTO A., Cento modi per guarire. Enciclopedia dell’altra medicina, Red./studio redazionale, Como 19902, 252-256.

PEINADO P. (ed.), Il grande libro illustrato del massaggio, Red./studio redazionale, Como 1992.

PIAZZA D. – MAGLIO A., Introduzione al massaggio zonale del piede e della mano, Suppl. a Alimentazione e salute, Demetra, Sommacampagna (VR) 1992, 19.


[1] Cfr. “Massaggio”, in Dizionario etimologico, Santarcangelo di Romagna (RN) 2003, 616.

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