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Disordini alimentari in atleti

I disturbi del comportamento alimentare sono un fenomeno per certi versi misterioso, ma sempre più emergente nel mondo Occidentale. Esso riguarda soprattutto soggetti di genere femminile nel momento di transizione tra l’adolescenza e la prima giovinezza. Sono sorte a riguardo teorie, ricerche scientifiche e tecniche d’intervento. Ma si osserva una sostanziale identità di fondo che connota le varie forme, tuttora in evoluzione, del disturbo.

L’anoressia nervosa è la malattia psichiatrica in cui il soggetto si percepisce grasso pur non essendo né sovrappeso né obeso.

L’anoressia atletica è l’introduzione di cibi in quantità calorica insufficiente rispetto al livello di allenamento. Sovente è provocata dal pensiero dell’atleta di dover calare di peso, soprattutto in specialità ove ciò è considerato importante. A volte l’anoressia atletica è provocata da disturbi gastrointestinali legati all’attività sportiva. Molte volte essa è associata all’uso di lassativi o diuretici o ad autoinduzione di vomito. Inoltre è associata a disturbi psicologici e sociali, i quali sono agenti favorenti (mania di perfezionismo e indipendenza giovanili).

Una volta iniziata, il meccanismo rischia di divenire auto perpetuante.

L’anoressia atletica è assai più frequente in atlete d’élite, con il rischio così di ridurre la prestazione e in atlete di più giovane età.

In certi casi atlete d’elite di endurance presentano anoressia senza una reale motivazione, il che probabilmente è conseguenza di alterati livelli endorfinici. Mentre in altri casi un trauma fisco, costringendo al riposo forzato, spinge ad alimentarsi di meno.

Talora è presente un trauma psichico o il condizionamento dell’allenatore, il quale fa apparire il successo sportivo legato al calo di peso o che dà consigli errati.

In alcuni casi, al fine di calare il peso, si riduce l’apporto di liquidi con conseguente disidratazione.

Il calo di apporto alimentare favorisce il catabolismo proteico, il che comporta una ridotta secrezione di GnRH con conseguenze amenorroiche.

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