2^ 6/8 ore Città di Teate 2023: CS
La 6/8 ore abruzzese cresce sempre di più, ci stiamo avvicinando ai 130 iscritti che per una ultramaratona di 6 e 8 ore sono tantissimi. Il percorso è affascinante all’interno del polmone verde della città la Villa Comunale di Chieti un anello di 1.033m da ripetere per 6 e 8 ore. La partenza delle gare compreso anche la 21km oltre che alla 6 e 8 ore avverranno da Piazza Mazzini (Villa Comunale di Chieti) a seguire via IV Novembre e via Guido Costanzi.
La 6 ore è Campionato Regionale UISP e Campionato Italiano Iuta di Combinata Individuale di Ultramaratona U-M (Strasimeno 58km + U-M 6h/8h città di Teate) .
La 6 ore e la 8 ore fanno parte del 21° Grand Prix Iuta 2023 di Ultramaratona del 10° Criterium Regionale Fascia Centro e Fascia Sud.
L’organizzazione della gara è affidata alla ASD Marathon Club Manoppello Sogeda in collaborazione con la UISP, con il patrocinio del Comune di Chieti e la compartecipazione dell’ Avis Comunale Chieti.
PARTECIPANTI Le favorite nel campo femminile sono: nella 8 ore Cosima Caramia (ASD Castrovillari) Tundra Chiaradia (ASD Marathon Massafra), mentre mentre nella 6 ore Antonella Ciaramella (Atletica Venafro), già vincitrice della 6 ore nel 2022.
I favoriti nel campo maschile sono: nella 8 ore il nazionale Alex Tucci (MC Manoppello Sogeda) con i suoi 245,885km corsi nella 24 ore di Verona del 2022, l’avezzanese Fabio Amabrini (M.C.Manoppello Sogeda), vincitore della 6 ore 2022, Gianfranco Catena (MC Manoppello Sogeda), già vincitore della 8 ore del 2022 e il teatino Maurizio Di Paolo (M.C Manoppello Sogeda), anche se viene da un periodo di stop, ma ci teneva a essere presente nella sua città a prescindere dal risultato finale. Mentre nella 6 ore Nicolangelo D’Avanzo (ASD Bisceglie Running) un grande campione di specialità, l’abruzzese Antonio Fiadone (Passologico), Giuseppe Mangione, sempre pugliese Pedone Riccardi Bisceglie), il romano Marco Girolami (Calcaterra sport). Poi ci sarà il vicentino Antonio Grotto con oltre 1.000 ultra/maratona corse in tutte le parti del mondo. Poi tantissimi altri atleti e “tapascioni”, che si cimenteranno per il solo gusto di correre .
MEDAGLIA La medaglia sarà in legno dipinta da Morelia Persico, artista di San Valentino in Abruzzo Citeriore: un lato rappresenta Lusius Storax con scena di combattimenti tra Gladiatori (Chieti inizio del I sec. d.C.) altro lato parte della pavimentazione delle terme dell’antica Teate, che raffigura un delfino con un ippocampo animale fantastico con il corpo equino e la coda pisciforme, con l’aggiunta immaginaria di due impronte da running che ci corrono sopra.
Ringraziamo la giunta Comunale di maggioranza e opposizione che hanno permesso di fare questa seconda edizione (lo sport deve sempre unire e non dividere), l’UISP che è sempre al mio fianco e ne faccio parte, l’Avis Comunale di Chieti, che ha dato la sua compartecipazione (sarà proprio nella loro sede a Via Principessa di Piemonte n° 18 che terremo la conferenza stampa della manifestazione (mercoledì 31 maggio 2023). Ringrazio tutti gli sponsor, gli atleti e tutti quelli che mi sono vicini .
EVENTI COLLATERALI Sabato 3 giugno 2023 ci sarà la pulizia della Villa Comunale e delle strade adiacenti, una giornata ambientale fatta da atleti, organizzatori e volontari.
Da tenere presente che la prima domenica i Musei Nazionali di Chieti sono gratuiti apertura ore 9:00 chiusura ore 19:00, quindi un modo per gli atleti e familiari di conoscere la Storia di Teate e dell’intero Abruzzo con l’imponente figura del Guerriero di Capestrano.
Molti atleti provengono da fuori Regione, Molise, Umbria, Puglia, Lazio, Calabria, Campania, EmiliaRomagna, Piemonte, Lombardia.
Grazie a tutti e speriamo in una grande giornata di sport, amicizia e solidarietà. E gustiamoci i panorami unici e fantastici!
STORIA DI CHIETI (fonte Wikipedia)
Secondo alcune leggende, le origini storiche di Chieti si confondono con la mitologia: una leggenda racconta che l’odierna Chieti fu fondata nel 1181 a.C. dall’eroe Achille, che la chiamò Teate in onore di sua madre. L’eroe omerico è rappresentato nello stemma del comune su un cavallo rampante, mentre regge una lancia e uno scudo su cui è raffigurata una croce bianca su campo rosso con quattro chiavi, che rappresentano le quattro porte d’ingresso della Chieti medievale (Porta Sant’Anna, Porta Santa Maria, Porta Napoli e Porta Pescara). Altre leggende sulle origini di Chieti, riportate da Lucio Camarra, Girolamo Nicolino e Niccolò Toppi, ma anche dal poeta Federico Valignani, narrano che venne fondata dai Pelasgi in onore della ninfa Teti (dal greco Thètis, Θετις). Secondo lo scrittore Girolamo Nicolino, la nascita di Chieti risalirebbe al 1181 a.C. Strabone riporta che la città era chiamata in origine Teatéa (Τεατέα), ed era il centro principale dei Marrucini. In epoca romana la città era chiamata Teate Marrucinorum, in quanto centro principale del popolo dei Marrucini. Questi ultimi furono protagonisti di duri scontri con Roma, conclusi nel 304 a.C. con un trattato di pace chiesto dai Marrucini e altri alleati italici. Da quel momento i Marrucini divennero alleati dei Romani, offrendo loro appoggio militare in numerose battaglie della repubblica contro Pirro, i Galli cisalpini, Perseo di Macedonia, Annibale e Asdrubale. Teate partecipò alla guerra sociale per il riconoscimento della cittadinanza romana a tutti gli Italici e dove perse la vita, sconfitto da Gaio Mario, il condottiero marrucino Asinio Herio, (la cui stirpe, trasferita a Roma, formò la gens Asinia); inizialmente Asinio Herio per la sua condotta antiromana provocò imbarazzo nella gens, riablitata col nipote Asinio Pollione, e anche a Teate, come ricordano Camarra e Nicolino con la gens dei Vezii, il cui membro più famoso, Marco Vezio Marcello, costruì i templi e il teatro. Roma vinse la Guerra sociale ma concesse la cittadinanza a tutti i popoli italici. Nel 91 a.C., Chieti entrò definitivamente nell’orbita romana: fu eretta a municipio e urbanizzata, secondo i canoni romani, divenne così uno dei principali centri economici della regione, e arrivò a contare oltre 60mila abitanti, una popolazione considerevole per l’epoca. Fu arricchita delle strutture proprie dei municipi romani con un foro, un teatro da 5mila posti e circa 80m diametro avente come sfondo il monte Gran Sasso d’Italia (visibili tuttora resti di un pezzo di cavea), un anfiteatro di medie dimensioni (60x40m) da 4mila posti (restaurato, utilizzabile), un acquedotto con relative canalizzazioni anche sotterranee e le terme, strutture ancora parzialmente visibili in vari stati di conservazione e dotate di cisterna sotterranea a nove ambienti di grande capacità e ottimamente conservata.
ELENCO ISCRITTI Percorso (timingrun.it)
31.05.2023 FRANCO SCHIAZZA