I segreti della 100 km
Sabato 30 settembre 2023 a Torino si svolgeranno i Campionati Italiani FIDAL 2023 di 100 km
Ecco allora qui un primo articolo della nuova rubrica “I segreti della 100 km” dedicato alla gara regina delle ultramaratone su strada, affinché i partecipanti e tutti gli addetti ai lavori, possano conoscere meglio la disciplina
Gli accorgimenti da adottare per restare in salute
Per il centochilometrista è importante comprendere i processi che avvengono nell’organismo, soprattutto quelli direttamente collegati alla corsa. Conoscere per esempio i meccanismi dello stress, dell’affaticamento o di alcune disfunzioni, permette al corridore di preventivare ed evitare gli errori banali e le negligenze, che spesso condizionano o fanno interrompere gli allenamenti, vanificando così mesi se non anni di duri sacrifici. La “macchina umana”, come un po’ tutti i mezzi meccanici, ha bisogno di accurate e periodiche revisioni per conservare la propria efficienza. Prima d’intraprendere il viaggio è bene dunque sottoporla a un accurato check-up: analisi del sangue, analisi delle urine e un approfondito elettrocardiogramma prima, durante e dopo lo sforzo (meglio se presso un attrezzato centro medico o un esperto cardiologo, onde evitare spiacevoli sorprese e falsi allarmismi a preparazione iniziata). I test clinici vanno ripetuti ogni cinque-sei mesi, in primavera e in autunno. È comunque bene tenere sotto controllo anche nella prima parte della preparazione, i valori del ferro, della ferritina e soprattutto dell’emoglobina, onde evitare improvvisi crolli fisici.
Per quanto concerne la reintegrazione dei sali minerali persi con il sudore, quei quattro-cinque prodotti che vanno per la maggiore, sono tutti sufficientemente validi. Occorre tuttavia non abusarne: per esempio, per un allenamento di 20-25 km è sufficiente assumerne mezzo litro, un litro al massimo, per ripristinare l’equilibrio idrico-salino. Se poi l’allenamento dovesse protrarsi più a lungo, basta rifornirsi strada facendo, magari con apposite borraccine. Tra l’altro abituandosi a bere durante gli allenamenti più lunghi, si evitano le spiacevoli crisi di rigetto dei liquidi durante la gara.
Un’altra buona abitudine è quella di bere, nei tre giorni precedenti un allenamento o una gara lunghi, due o tre litri di liquidi, distribuiti nell’arco della giornata onde poter creare quella riserva di cui usufruire soprattutto all’inizio dello sforzo. In tal modo si evita d’ingurgitare ai primi sintomi della sete, pur di spegnere l’incipiente “arsura”, veri e propri “bocconi” d’acqua. Sono piccoli accorgimenti che arrecano grandi vantaggi, oltre che per il rendimento atletico, anche per la salute in generale.
V. MELITO, in Come ti preparo una 100 km, Correre, Milano XI (1991) 107, 43.