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“Osare, credere, vincere”, la storia di un’atleta record che non smette mai di divertirsi

Viviamo in un tempo in cui il raggiungimento degli obiettivi è spesso associato a un alto livello di stress. Ci si diverte sempre meno, si perde di vista il motivo che ci ha portato a compiere una determinata impresa – grande o piccola che sia – e si finisce spesso per non avere più la motivazione e abbandonare i propri propositi. Al contrario, chi riesce a conservare una buona dose di leggerezza, quanto basta per continuare a trarre piacere dalle proprie attività, può maturare dentro di sé la costanza e la determinazione necessarie per superare i propri limiti. L’atleta e autrice Marinella Satta rientra in quest’ultima categoria di persone: la sua storia è la dimostrazione di come la passione e il divertimento possano coesistere con la determinazione e l’impegno, così che il percorso verso il successo sia non solo sostenibile, ma anche estremamente gratificante. 
Marinella Satta, nata in provincia di Cagliari e residente a Torino, è l’autrice del romanzo autobiografico “Osare, credere, vincere”, pubblicato per Europa Edizioni, nella collana ChronosEx giocatrice di basket, Marinella ha scoperto quasi per caso il mondo delle maratone e delle ultramaratone, appassionandosi a tal punto da sfidare i limiti e stabilire dei record unici nel loro genere: ha infatti indossato la maglia azzurra in occasione dei primi Campionati del Mondo IAU (International Association of Ultrarunners) 24 ore e ha corso palleggiando con uno e con due palloni da basket, un’impresa che le ha permesso di ottenere il Guinnes World Record nel 2010. 
Il viaggio sportivo di Marinella inizia con il basket, uno sport che ha catturato la sua immaginazione e le ha offerto le prime lezioni di disciplina, all’insegna del lavoro di squadra. Durante la sua giovinezza, Marinella ha giocato a livello agonistico, dimostrando una naturale predisposizione per lo sport e una passione che andava ben oltre il semplice hobby. Il basket le stava fornendo le basi fisiche e mentali che avrebbero poi contribuito ai suoi traguardi futuri. La svolta decisiva arriva quando Marinella aveva soltanto vent’anni, quando per puro caso scopre la passione per la corsa. Se all’inizio, infatti, correre era soltanto un espediente per mantenersi in forma, con il passare del tempo comincia a dedicare sempre più tempo e impegno a questo sport, prima gareggiando in competizioni podistiche, poi cimentandosi nella sua prima maratona, che poi l’avrebbe portata a imprese ben più impegnative. 
Per Marinella Satta, lo sport non è soltanto una serie di competizioni, ma un vero e proprio stile di vita. Quella che potrebbe apparire soltanto come una routine encomiabile, improntata alla disciplina e a un allenamento ferreo e rigoroso, per lei è anche una necessità, un desiderio che vibra tra i muscoli e sulla pelle, che le permette di stare bene. Praticare sport a qualsiasi livello, anche come amatori, può infatti arricchire la vita di chiunque, a patto che si lasci meravigliare dalle capacità del proprio corpo e della propria mente. 
Il tema centrale del libro “Osare, credere, vincere” è la soddisfazione che la vita garantisce a chi è in grado di credere nei propri sogni. Marinella Satta sottolinea più volte che senza entusiasmo, fiducia e ottimismo, affrontare una maratona – o qualsiasi altra sfida della vita – è impossibile. Afferma infatti che: “Un vero atleta, prima di iniziare a correre, dovrebbe avere la capacità di visualiz­zare nella testa la meta finale, altrimenti il rischio è quello di fermarsi dopo 100 metri! Ma finché c’è passione, puoi andare in capo al mondo, senza paura”. L’autrice racconta inoltre come la sua dedizione allo sport, oltre ad averle garantito una salute invidiabile e un ottimo stato fisico, le abbia insegnato la pazienza e l’impegno, senza i quali sarebbe vano ogni sforzo. È grazie a questa forma mentis che Marinella Satta non si è mai tirata indietro di fronte alle sfide, anzi, si è sempre impegnata per crearne di nuove e di più articolate per sé stessa. Ciascuna di queste prove l’ha sempre affrontata con il sorriso, trasformando ogni difficoltà in un’opportunità per divertirsi e crescere. 
Tra le imprese più straordinarie, e senza dubbio più creative, di Marinella Satta, possiamo individuare la sua capacità di aver unito le sue due grandi passioni, la corsa e il basket, decidendo di gareggiare in competizioni di corsa palleggiando. È un’impresa che richiede una grande abilità tecnica e una forte resistenza sia fisica che mentale, ma che ha ripagato tutti i suoi sforzi: nel 2010, infatti, stabilisce il Guinness World Record correndo una maratona palleggiando con un pallone da basket. Non soddisfatta di fermarsi a uno solo, Marinella decide di aumentare l’intensità della sfida, correndo la maratona di Rimini palleggiando con due palloni. Oltre a questi record, Marinella Satta ha stabilito anche numerose altre prestazioni di rilievo, le quali arricchiscono il curriculum sportivo che esibisce alla fine del suo libro. Tra i tanti, e oltre ai successi già menzionati, è degno di nota considerare che Satta sia l’unica atleta italiana ad aver completato 12, 24 e 28 ore su tapis roulant, con distanze rispettivamente di 88, 151 e 218 km. Inoltre, ha partecipato alla Maratona di New York nel 2013 e nel 2018 palleggiando, portando a termine in entrambi i casi la competizione con ottimi risultati.
Lo sport non è l’unico grande amore di Marinella Satta: il suo libro, infatti, offre ampio spazio agli affetti familiari e alle amicizie che arricchiscono la sua vita quotidiana. Questi due mondi spesso convergono in un mix sensazionale, basti pensare che Marinella e suo marito si sono conosciuti sulle piste di atletica negli anni Ottanta e anche lui è un ex podista che vanta grandi risultati. È persino capitato che gareggiassero insieme, ad esempio durante le staffette miste, dove le squadre sono composte da un uomo e da una donna. Non possiamo fare altro che sorridere, invece, quando leggiamo che i loro due figli non ne abbiano mai voluto sapere niente, di sport! 
Altro aspetto fondamentale che emerge in “Osare, credere, vincere” è la grande dedizione al prossimo dell’autrice: se infatti da ragazza era allenatrice di basket per bambine, crescendo non ha mai perso di vista l’importanza di coinvolgere chiunque ne manifestasse il desiderio nel mondo dello sport, soprattutto i più giovani. Questa forma di altruismo si è più volte tradotta in iniziative benefiche e volontariato, che l’hanno vista persino prendere parte alle Olimpiadi di Torino 2006, grazie alle quali è riuscita a contribuire per supportare gli atleti di domani e tutte quelle persone che, pur con scarsità di mezzi, desiderano cimentarsi in questa pratica importantissima.
Il romanzo autobiografico di Marinella Satta rispecchia tutta la grinta e l’allegria vulcanica e coinvolgente dell’autrice, che non perde mai l’occasione di strappare un sorriso o una sonora risata ai suoi lettori. Non mancano, infatti, aneddoti bizzarri e fuori dal comune, momenti in cui il desiderio di gareggiare era tanto forte da doversi arrangiare in alloggi o situazioni di fortuna, come anche i viaggi, nei quali si è trovata spesso da sola o in compagnia ad affrontare situazioni di ogni genere. 
Il messaggio di “Osare, credere, vincere” è chiaro e potente: non c’è limite a ciò che possiamo realizzare se abbiamo il coraggio di sognare in grande e la determinazione di lavorare sodo per i nostri obiettivi. Non c’è sfida troppo grande per chi osa, crede e infine vince, è questo il segreto, per Marinella Satta: trasformare i sogni in realtà, un passo – e un palleggio – alla volta. 

31.07.2024 www.ansa.it

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